Data inserimento 06/05/2019 - 12:43
La porta d’ingresso è la prima barriera che si interpone tra l’interno della casa e le intrusioni. Una porta blindata rappresenta quindi un buon deterrente contro le intrusioni.
Le porte blindate rientrano in quelle che vengono chiamati “sistemi di protezione passiva”. Esse infatti interpongono tra l’esterno e l’interno una resistenza fisica, corroborata dalle ultime tecnologie pensate appositamente per lo scopo. Nelle case in corso di costruzione la sicurezza è implementata dai sistemi di allarme o la domotica.
Le caratteristiche antieffrazione di una porta blindata sono catalogate in sei classi di resistenza, in cui la prima è la meno resistente ed è utilizzata in locali o appartamento a rischio minimo, mentre la sesta classe è utilizzata per luoghi sensibili, come ambasciate, banche o gioiellerie.
Classe 1: resistenza minima, che può essere fuorviata dalla semplice forza fisica dell’intrusore, e non richiede l’uso di attrezzature per essere forzata.
Classe 2: In questo caso non basta la forza fisica, ma bisogna avvalersi di strumenti per forzare la porta. La prima e la seconda classe sono utilizzate per abitazioni non a rischio di effrazione.
Classe 3: per forzare tale porta blindata occorrerà più tempo e attrezzi più complessi, scoraggiando ulteriormente l’intrusore nell’approcciarsi alla forzatura della porta.
Classe 4: è una classe che richiede strumenti più complessi. La classe 3 e 4 sono quelle utilizzate prevalentemente per le abitazioni familiari.
Classe 5-6: sono le porte blindate utilizzate per luoghi che contengono oggetti di grande valore, dati sensibili, come banche, ambasciate o gioiellerie. Per forzare tali porte occorrono strumenti elettrici potenti.
Nelle nostre case in costruzione a Roma, utilizziamo portoncini blindati con serratura a cilindro europeo. Nel caso di Via Asmara, la porta blindata fa parte di un sistema di sicurezza controllabile e gestibile dal sistema di domotica.